Sospesi per due mesi per aver votato ‘no’ al referendum. È questa la “pena” che il Collegio dei Probiviri ha deliberato per i miei colleghi Colletti e Lapia.
Pena che sicuramente sarebbe toccata anche a me, se non avessi già lasciato il MoVimento.
Basta conoscere la nostra Costituzione per comprendere la gravità di questa decisione. Aggravata, a mio giudizio, dal fatto che in questo Collegio ci sia anche una ministra – Fabiana Dadone – che la Costituzione dovrebbe conoscerla bene.
Capiamoci: c’è un ministro della Repubblica italiana che fa parte di un organo che decide “sanzioni” verso parlamentari; parlamentari che in questo caso sarebbero, a quanto pare, rei di aver esercitato le loro funzioni, e di aver espresso il loro libero pensiero in merito ad una consultazione referendaria.
In quasi tutti i partiti ci sono stati parlamentari che hanno sostenuto, liberamente, una posizione diversa sul referendum rispetto a quella della propria segreteria. Tuttavia, ad oggi, mi risulta che solo il MoVimento 5 Stelle abbia preso provvedimenti contro la libertà di espressione dei propri parlamentari. Basterebbe questo per aprire una discussione sulla deriva anticostituzionale e antidemocratica del MoVimento.