Il mio lavoro per gli italiani all’estero: potenziamento dei servizi consolari

Tempo di lettura: 3 minuti

Pubblicato il 06/09/2022

Per anni, sono state sottratte risorse alle nostre sedi consolari: una tendenza che ha messo in seria difficoltà la loro capacità di erogare servizi, in tempi celeri, ai nostri connazionali. Le segnalazioni di ritardi nell’erogazione dei passaporti, ad esempio, arrivano da tutto il mondo.

In questa legislatura abbiamo invertito tendenza, iniziando a stanziare nuovi fondi per le nostre sedi all’estero: nella prima manovra della legislatura abbiamo infatti autorizzato l’assunzione di trecento unità di personale nelle aree funzionali del Ministero degli Affari esteri, e di circa cinquanta contrattisti.

Altri fondi sono stati stanziati in provvedimenti successivi; ma purtroppo le risorse non sono sufficienti. Negli ultimi anni la comunità italiana all’estero è infatti cresciuta enormemente; e ciò, anche a causa dell’attuale legge sulla cittadinanza, che riconosce il nostro passaporto a tutti i discendenti di italiani emigrati anche 150 anni fa, senza limiti di generazione. Pensate: se anche gli italiani smettessero di emigrare, la comunità dei nostri connazionali italiani all’estero continuerebbe comunque ad aumentare.

A fronte di una comunità che aumenta, le risorse per i consolati in passato sono state purtroppo diminuite. In parlamento mi sono battuta sempre per lo stanziamento di nuovi fondi, con emendamenti e ordini del giorno. Ricordo ad esempio un mio odg del luglio 2020 scritto con questo fine; questo odg è stato purtroppo bocciato dal parlamento (qui, il video del mio intervento in aula). Il testo dell’atto impegnava infatti l’esecutivo a “garantire il sostegno all’esportazione e all’internalizzazione delle imprese, nonché il rilancio dell’economia a stanziare ulteriori risorse in favore della nostra rete diplomatico consolare, al fine di assicurare la funzionalità degli uffici e la regolare erogazione dei servizi a disposizione delle nostre imprese all’estero e dei nostri connazionali nel mondo”.

 

Riapertura del consolato di Manchester

Con il Decreto Brexit, di cui sono stata relatrice in Commissione Affari esteri, abbiamo stanziato circa cinque milioni di euro per il potenziamento dei servizi consolari presenti nel Regno Unito, oltre ai fondi per la riapertura del Consolato di Manchester chiuso nel 2014.

 

Di seguito, alcuni collegamenti sull’argomento:

Manchester – I fondi stanziati nel Decreto Brexit (2019)

Manchester – Esiti incontro con Sottosegretario agli Affari esteri Ricardo Antonio Merlo (2019)

Manchester – Individuazione sede (2020)

 

Apertura di un consolato presso le Canarie

Riunione di coordinamento consolare presso le Canarie (2019).

Nel marzo 2019 si è svolta a in Spagna, a Las Palmas, una riunione di coordinamento consolare: sono stati due giorni fitti di impegni insieme all’ambasciatore, i consoli, e le rappresentanze degli italiani all’estero (Comites, CGIE, ed eletti all’estero).

Abbiamo parlato del sistema-paese spagnolo, dei problemi della comunità italiana, e dei nuovi crescenti flussi di emigrazione; con un focus anche sulla specifica situazione delle isole Canarie. A seguito di quell’incontro è nato il mio impegno per l’apertura di un consolato nell’arcipelago spagnolo.

Successivamente, è stata quindi disposta l’apertura di un’agenzia consolare ad Arona: un risultato di cui sono orgogliosa e per cui mi sono impegnata direttamente, con diversi atti parlamentari. Eccoli:

  • Risoluzione in commissione 7-00256 (del giugno 2019, poi approvata il 12 novembre 2020), con la quale si impegnava il Governo “a valutare l’opportunità di adottare iniziative – compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili in bilancio ovvero a fronte di nuove risorse umane e finanziarie – per l’apertura di un ufficio consolare di carriera presso le isole Canarie”.
  • Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5/03139 (del novembre 2019), poi trasformata in Interrogazione a risposta in commissione 5/03143, nella quale si domandava “quando sarebbe avvenuta l’apertura della sede consolare, anche in riferimento ai fondi predisposti per la stessa”.
  • Interrogazione a risposta in Commissione 5/04985 (novembre 2020); nel testo si chiedeva a che punto fossero giunte “le procedure amministrative e tecniche necessarie all’apertura, che si spera imminente, della nuova agenzia consolare di Arona”.

 

Qualche ulteriore approfondimento sul tema:

Apertura Consolato – il falso merito della Lega (2020)

Approvazione Risoluzione (2020)

Audizione su Blockchain per potenziamento consolare (2020)

 

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