Rinviare ancora le elezioni dei Comites, come richiesto recentemente dal CGIE, sarebbe un errore.
Come già da me più volte ribadito in passato, ne va della stessa credibilità dei Comitati. Aggiungo inoltre che, col posticipare ancora questa consultazione elettorale, si procrastina anche il rinnovo dei membri dello stesso Consiglio degli italiani all’estero: aspetto che rende quindi ancora più inopportuna la loro richiesta.
Ricordo, a tal proposito, che questi organi dovrebbero rimanere in carica soltanto cinque anni: e che le previste elezioni sono già state rinviate di oltre un anno e mezzo. Nessun organo elettivo in Italia ha visto prorogare cosi tanto il proprio mandato.
Il Ministero degli esteri è già al lavoro per organizzare le prossime elezioni dei Comites, e la campagna informativa è già iniziata: non ci sono ragioni valide per il rinvio. È giunta l’ora di ridare il diritto di voto agli italiani all’estero, affinché siano liberi di scegliersi i propri rappresentanti.
Per questi motivi ho depositato una risoluzione in Commissione Affari esteri (qui il testo dell’atto) per impegnare il Governo a non rinviare ulteriormente queste consultazioni elettorali, le quali dovranno tenersi – come da Dl 30 dicembre 2019, n. 162 – entro il 31 dicembre 2021.
Nel testo si richiede inoltre di avviare la sperimentazione del voto elettronico in occasione di queste elezioni; di adottare le opportune iniziative per semplificare la procedura di sottoscrizione delle liste elettorali, che potrebbe avvenire anche per via telematica; e, infine, di implementare una campagna informativa destinata ai nostri connazionali all’estero iscritti all’AIRE, volta a far conoscere scopi e funzioni dei Comites, oltre che a pubblicizzarne le elezioni.