Secondo una nota diramata dalle opposizioni, la colpa è della maggioranza, che si sottrae al voto democratico, dimostrando la poca propensione al dialogo con le opposizioni.
Ovviamente, questa è una versione distorta e strumentale della realtà. Proverò quindi a spiegare cosa è successo davvero.
Discussione in Commissione
Ad Ottobre 2019 sono state incardinate in commissione Affari Esteri, su richiesta del Movimento 5 Stelle, varie proposte di legge per l’istituzione di una giornata nazionale per gli italiani all’estero, tra cui una proposta di cui sono prima firmataria che potete trovare a questo link.
Le varie proposte di legge presentate, proponevano date diverse per questa celebrazione:
- AC223, La Marca – 31 gennaio (entrata in vigore della prima normativa italiana in tema d’emigrazione)
- AC2008, Siragusa – 28 aprile (data d’inizio della XV Legislatura, la prima con parlamentari eletti all’estero)
- AC2219, Fitzgerald Nissoli – il secondo venerdì di ottobre
- AC2200, Formentini – 12 ottobre (data della scoperta dell’America)
La discussione e la prima fase emendativa in Commissione, hanno portato ad approvare in maggioranza, una nuova data per questa celebrazione: il 27 ottobre (data di istituzione dell’AIRE).
A questo punto il testo, approvato con la nuova data, sarebbe dovuto andare in aula per essere discusso e approvato.
Discussione in Aula
Questa settimana, sarebbe dovuta iniziare la discussione in aula, con votazione sugli emendamenti e voto finale. Gli emendamenti presentati erano solo due, identici, di Forza Italia e Lega, volti a modificare la data del 27 ottobre, con quella del 12 ottobre.
Nella riunione del Comitato dei nove (*), la maggioranza ha espresso delle perplessità sulla data proposta dalle opposizioni, tuttavia si è dimostrata disponibile ad individuare una nuova data che potesse raccogliere il voto unanime di maggioranza e opposizione. La relatrice ha quindi suggerito delle nuove date, e chiesto alle opposizioni di fare altrettanto.
Nonostante la disponibilità a modificare la data del 27 ottobre, e l’atteggiamento volto a trovare una data condivisa, la discussione è rimasta ancorata alla data del 12 ottobre.
A questo punto le possibilità erano due:
- Andare in aula, e votare la data del 27 ottobre, con il solo voto dei partiti della maggioranza
- Rimandare il testo in commissione, e cercare di trovare una data che potesse essere votata all’unanimità
E’ stata scelta la seconda via, rinviare il testo in commissione, con un unico scopo: favorire la concertazione di una data che potesse trovare un accoglimento unanime dei gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione.
La maggioranza si è resa disponibile a cambiare la data del 27 Ottobre, ha avanzato ulteriori proposte, e chiesto alle opposizione di fare lo stesso. Ma il dialogo si ha quando entrambe le parti sono disposte a confrontarsi su altre alternative; alternative, che per ora non sono arrivate dal centrodestra. Attendiamo!
(*)Comitato dei Nove
Una volta concluso il procedimento in Commissione in sede referente, con la definizione del testo da sottoporre all’Assemblea, la Commissione nomina un comitato (il comitato dei nove) composto dai relatori e dai rappresentanti dei gruppi nella Commissione. Per saperne di più https://www.camera.it/leg18/737