Ritengo inopportuna l’iniziativa del Consolato di Caracas di avviare via Facebook una vera e propria campagna pubblicitaria rivolta ai discendenti di italiani emigrati all’estero, al fine di promuovere il riconoscimento della loro cittadinanza italiana ‘iure sanguinis’. Per questo ho presentato un’interrogazione per domandare al Governo quali siano le ragioni di tale campagna, chiedendo inoltre lumi in merito alle statistiche sulle pratiche gestite dallo stesso consolato.
Da mesi la pagina Facebook del consolato invita infatti gli oriundi venezuelani a recarsi presso la sede consolare col fine di richiedere la cittadinanza italiana, promettendone peraltro l’ottenimento entro poche settimane. Il testo del post viene ripubblicato continuamente da mesi, con cadenza settimanale. Credo che l’Esecutivo debba far luce su questa discutibile iniziativa: di qui, la mia interrogazione parlamentare.
Sul tema, continuo a ritenere sbagliata una legge che permetta a persone che non hanno alcun legame culturale con il nostro paese di ottenere la cittadinanza italiana. Quando poi, all’opposto, a ragazzi cresciuti in Italia non viene riconosciuta automaticamente la cittadinanza nemmeno al raggiungimento della maggiore età. Reputo quindi necessario e non più rinviabile un intervento del Parlamento al fine di modificare l’attuale norma. Ormai da tempo sto promuovendo in Parlamento una modifica della normativa: ma, come tante altre giuste iniziative, la riforma della cittadinanza è purtroppo ferma.
Di seguito, il testo dell’atto.
Interrogazione a risposta scritta
SIRAGUSA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
secondo la legislazione vigente (articolo 1, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 91) è italiano chi è figlio di cittadino italiano. La circolare K 28.1 dell’8 aprile 1991 del Ministero dell’interno aveva, in particolare, formalizzato le modalità di riconoscimento dello status civitatis ai cittadini stranieri di ceppo italiano, sottolineando la possibilità che i discendenti dei nostri emigrati, senza alcun limite di generazioni, potessero essere investiti della cittadinanza italiana; al riguardo, giova evidenziare come sia fondato giuridicamente il riconoscimento della cittadinanza anche ai discendenti di un soggetto emigrato da uno degli Stati preunitari prima della proclamazione del Regno d’Italia, a condizione che lo stesso fosse vivente alla data del 17 marzo 1861. La trasmissione della cittadinanza può avvenire anche per via materna, ma solo per i figli nati dopo il 1° gennaio 1948, data di entrata in vigore della Costituzione;
soltanto tra il 1998 e il 2010, secondo un articolo dello scorso anno (The Economist, The Problem of the EU’s «GoldenPassports», 26 settembre 2020; la traduzione è disponibile su Internazionale, Un passaporto dell’Unione europea vale oro, 1° ottobre 2020), un milione di persone ha ottenuto un passaporto italiano in questo modo;
le richieste della cittadinanza italiana da parte degli oriundi sembra siano in alcuni Paesi così numerose da compromettere addirittura l’operatività dei servizi consolari; ciò accade in particolare nei Paesi sudamericani, nei quali maggiore è la richiesta di cittadinanza iure sanguinis;
nel corso del 2021 il consolato di Caracas sembra aver avviato una massiccia campagna informativa rivolta ai discendenti italiani, volta a promuovere il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis degli stessi. In particolare, è nota agli interroganti la pubblicazione, sulla pagina Facebook del suddetto consolato, di un post ripubblicato settimanalmente con questo fine, il cui testo – ad ogni pubblicazione minimamente variato – recita: «Cari discendenti di Italiani, Vi stiamo aspettando per ricevere la documentazione completa per riconoscere la vostra CITTADINANZA ITALIANA iure sanguinis!!![…] Dopo che il cittadino adulto ha consegnato la documentazione e ha pagato la quota di 212.000.000 BS con carta di debito, si RICONOSCE rapidamente la cittadinanza: entro poche settimane (la legge prevede fino a 730 giorni)»;
negli ultimi tre mesi il testo; del post citato è stato pubblicato undici volte (7 settembre, 28 agosto, 16 agosto, 9 agosto, 27 luglio, 19 luglio, 10 luglio, 28 giugno, 22 giugno, 15 giugno, 8 giugno);
il 4 agosto 2021 sempre la medesima pagina Facebook pubblicava poi le seguenti parole: «Cari connazionali, inviateci qui vostre foto di Voi felici con il passaporto italiano in mano! Pubblicheremo le più belle per nostri prossimi annunci. Aiutateci ad aiutarvi!»;
all’interrogante la presente sembrerebbe una vera e propria campagna promozionale per l’ottenimento della cittadinanza italiana e, conseguentemente, della cittadinanza europea;
essendo note all’interrogante le generali difficoltà di molti consolati dell’America meridionale nel far fronte alle numerose richieste di cittadinanza iure sanguinis, sorprende che il consolato di Caracas riesca a garantire il riconoscimento della cittadinanza italiana in sole poche settimane –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se risulti quali siano le ragioni di una tale campagna social da parte del consolato di Caracas;
quali siano le statistiche concernenti le pratiche di cittadinanza gestite dal consolato di Caracas (riconoscimenti di cittadinanza effettuati, fascicoli in sospeso) negli ultimi due anni.
(4-10222)