Qui di seguito riporto la mia intervista rilasciata su ItaloEuropeo Magazine inerente le Elezioni Politiche 2022 e il lavoro svolto in questa legislatura.
Onorevole, Lei viene da cinque anni di lavori alla Camera dei deputati; già eletta nel 2018 proprio nella circoscrizione Europa, cosa l’ha spinta a ricandidarsi?
Io continuo a definirmi una “cittadina dentro le istituzioni”; prima del 2018 mi occupavo di altro, e questa è stata per me la prima legislatura. In questi anni ho portato avanti diverse battaglie per i nostri connazionali all’estero ma non solo.
FACCIO UNA PREMESSA: NON RITENGO CHE GLI ELETTI NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO DEBBANO TRASFORMARSI IN UN UNA SORTA DI “SINDACATO PARLAMENTARE” DEI NOSTRI CONNAZIONALI NEL MONDO.
Quello che intendo dire è che la loro attività non dovrebbe concentrarsi esclusivamente sui temi inerenti agli italiani all’estero: ma spaziare anche su altro. Io ho interpretato in questo modo il mio mandato, occupandomi di diversi altri argomenti: voto elettronico, tutela degli animali e dell’ambiente, diritti civili, partecipazione democratica, eccetera.
Sono stata ad esempio in prima linea per la raccolta firme per il referendum Eutanasia o per il referendum sull’abolizione della Caccia, e le posso dire che ho incontrato moltissimi italiani iscritti all’AIRE ai banchetti. La dimostrazione che gli italiani all’estero non si interessano solo di questioni attinenti alla vita all’estero.
Come dicevo, mi sono esposta in questi anni su molti temi e diversi cittadini, da molti paesi, non solo della ripartizione Europa, mi hanno scritto per esprimermi sostegno e apprezzamento per il lavoro svolto, e a volte chiedendomi esplicitamente di ricandidarmi; d’altra parte, è innegabile che quasi cinque anni in parlamento mi abbiano permesso di acquisire un’esperienza importante, specialmente sul tema a me più caro, ossia quello dei nostri connazionali nel mondo.
AGGIUNGO CHE ALL’ESTERO, COME SAPPIAMO, CI SONO LE PREFERENZE: QUINDI NESSUNA CANDIDATURA È BLINDATA DAL PARTITO.
Ho ritenuto quindi di poter dare un contributo a questa campagna elettorale, lasciando comunque l’ultima scelta ai cittadini, che appunto con le preferenze possono determinare l’elezione del candidato che ritengano possa rappresentarli meglio.
Ci può riassumere quali sono stati i suoi lavori in Parlamento per gli italiani all’estero?
Per quanto riguarda gli italiani all’estero, una battaglia di cui sono orgogliosa è quella per i lavoratori a contratto nelle nostre sedi all’estero. Ma non posso tralasciare neanche il lavoro svolto per l’incremento delle risorse — sia economiche che di personale — per i consolati (link).
Per quasi un quinquennio ho, inoltre, sollecitato continuamente il parlamento affinché modificasse le modalità di voto dei connazionali all’estero, proponendo soluzioni attuabili sia nel breve che nel lungo periodo. Nella Giunta delle elezioni, organo di cui faccio parte, abbiamo approvato all’unanimità un testo con delle proposte a riguardo, che mi auguro sarà la base per una prossima, organica, riforma legislativa.
Un altro risultato — a mio avviso storico — di cui vado fiera è quello riguardante la sperimentazione del voto elettronico, avvenuto per la prima volta durante le scorse elezioni dei Comites. Per raggiungere questo risultato avevo presentato diversi atti parlamentari, e rilasciato varie dichiarazioni sin dal primo giorno successivo alla mia elezione; e ciò, anche quando ero l’unica a credere si potesse fare.
Mi sono inoltre battuta per l’istituzione di un portale unico per gli italiani all’estero, che potesse essere uno strumento informativo per tutti i nostri connazionali. Su questo tema ho presentato proposte di legge, emendamenti, interrogazioni, ordini del giorno. Alla fine, la Commissione Affari esteri ha approvato una risoluzione, a mia prima firma, che impegnava il Governo a realizzare questo portale; tuttavia quell’impegno è stato disatteso sia dal Governo Conte II che dal Governo Draghi.
Innegabile poi anche il mio impegno per una modifica dell’attuale legge sulla cittadinanza, che per via della trasmissione iure sanguinis senza limiti, contribuisce a rendere spropositatamente grande la comunità degli italiani all’estero. Pensate: se gli italiani smettessero di emigrare, con la norma vigente la comunità dei nostri connazionali all’estero continuerebbe comunque ad aumentare nel tempo. Purtroppo, sappiamo bene che le risorse economiche non crescono proporzionalmente. Questo si ripercuote direttamente sulle nostre comunità: banalmente, sui servizi meno efficienti che siamo in grado di offrire loro. Per non parlare della distorsione della rappresentanza, grazie al peso sempre maggiore che avranno le comunità di più vecchia emigrazione, rispetto alle comunità di emigrazione più recente.
Ci dica tre motivi per votarla alle prossime elezioni.
Le dico il motivo principale per votare Alleanza Verdi-Sinistra Italiana. Perché siamo l’unico partito che mette al centro del dibattito politico la crisi climatica e la crisi sociale nel nostro Paese; crisi sociale che ogni anno spinge migliaia di italiani ad emigrare all’estero; e crisi climatica che ci deve coinvolgere tutti, indipendentemente da dove viviamo.
L’ho sempre detto, lo dico sin dal 2018: voglio un’Italia dei diritti, un Paese in cui poter tornare, e non da cui scappare; voglio un’Italia dove emigrare sia un’opportunità, e non una scelta obbligata. Ma voglio anche un’Italia che abbia una visione per il futuro, per i nostri figli e i nostri nipoti.
IO, COME PARLAMENTARE USCENTE, STO DANDO IL MIO CONTRIBUTO ALLA LISTA ALLEANZA VERDI-SINISTRA; UNA LISTA CHE HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER ESSERE LA VERA SORPRESA DI QUESTE ELEZIONI.
All’estero come sappiamo ci sono le preferenze: gli italiani possono dare un voto al programma di lista, e fino a due voti di preferenza ai candidati.
All’estero come sappiamo ci sono le preferenze: gli italiani possono dare un voto al programma di lista, e fino a due voti di preferenza ai candidati.
Di sicuro in questi anni non ho avuto paura di espormi con posizioni anche radicali. Chi mi ha seguito sa quali sono le mie convinzioni, le mie posizioni. Insomma, chi voterà per me, lo farà sicuramente perché ha apprezzato le mie posizioni e le mie battaglie, e per darmi la possibilità di continuare il lavoro già iniziato in questa legislatura.
Continua l’intervista su ItaloEuropeo Magazine
- Quali sono le tematiche principali che vuole affrontare ancora se viene rieletta alla Camera per gli italiani all’estero?
- Onorevole, si parla spesso, per gli italiani all’estero, di ridurre l’IMU, o addirittura di eliminarlo. Lei cosa pensa in merito, e perché c’è tanta confusione?
- Altro tema importante per gli italiani all’estero è il miglioramento delle reti consolati. Cosa è stato fatto in merito, e cosa farebbe lei se venisse rieletta?
- Seguendo i suoi lavori, due temi che lei ha portato avanti con impegno e passione é stato la riforma del voto all’estero e la cittadinanza, cosa ancora propone di fare in concreto?
- Gli italiani che vivono all’estero devono rispettare le leggi (la politica) e le regole del paese in cui si trovano ed é importante anche che la politica italiana tuteli loro: Ad esempio lei cosa farebbe per rafforzare i rapporti tra i politici britannici e i politici italiani?