Il mio ultimo intervento in aula

Tempo di lettura: 2 minuti

Pubblicato il 16/09/2022
Ieri si è tenuta l’ultima seduta della Camera dei Deputati di questa legislatura
 
Nella giornata internazionale della Democrazia, ho dedicato il mio ultimo intervento in aula proprio alla partecipazione democratica, e in particolare modo alle occasioni perse! Abbiamo perso l’occasione di una riforma per il voto dei fuori sede, per una riforma della cittadinanza (da cui deriva il diritto di voto), per l’estensione della firma digitale alla presentazione delle liste, e infine, abbiamo perso l’occasione per una riforma del voto degli italiani all’estero.  Tutti punti che mi auguro saranno una priorità nella prossima legislatura.
 
Il mio intervento, è stato anche l’ultimo intervento della XVIII Legislatura. 
 

Il mio intervento

Grazie, Presidente. Questo è il mio ultimo intervento d’Aula e lo voglio dedicare alle occasioni perse di questa legislatura. Ci siamo preoccupati di fare una riforma sul taglio dei parlamentari pensando che quello fosse il più grande problema della nostra democrazia, quando invece il più grande problema della nostra democrazia è la partecipazione democratica. Quindi, questa è stata una legislatura dove sono state perse delle occasioni: è stata persa l’occasione di fare una riforma per consentire ai fuori sede di votare; non è stata fatta una riforma sulla cittadinanza, cioè una riforma della cittadinanza che permettesse a persone che sono effettivamente italiane di poter essere riconosciute nella loro identità e, quindi, anche di avere il diritto al voto, di votare per il Paese in cui sono nate e in cui sono cresciute; una riforma per estendere la firma digitale anche alla presentazione delle liste elettorali, per aumentare la partecipazione; soprattutto – me lo lasci dire – una riforma del voto all’estero. Proprio in questi giorni i nostri connazionali stanno votando e già arrivano le prime segnalazioni di persone che non hanno ricevuto il plico. È ancora possibile richiedere il duplicato, ma noi sappiamo benissimo che in ogni tornata elettorale all’estero c’è sempre qualche italiano che denuncia di non essere riuscito a votare perché non ha ricevuto il plico elettorale. Noi avremmo potuto fare una riforma del voto all’estero, per mettere in sicurezza quel voto per corrispondenza che non funziona. In Giunta abbiamo iniziato troppo tardi un’indagine conoscitiva sul tema, da cui è nato solo un ordine del giorno.

Per me è un peccato che non si sia data la dignità giusta al voto dei nostri connazionali, un voto che è molto depotenziato, specialmente per chi vive nella ripartizione Europa. Gli italiani che vivono all’estero hanno un peso politico molto inferiore rispetto a quello nazionale. Il loro voto non è sicuro e già la Corte costituzionale, nel 2017, rilevò delle criticità dal punto di vista dei requisiti di segretezza, libertà e personalità. Quindi, io mi auguro che la partecipazione democratica e la messa in sicurezza del voto dei nostri connazionali sia una priorità nel prossimo Parlamento. 

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