Nei giorni scorsi ho depositato alla Camera una proposta di legge per l’istituzione del Congresso dei presidenti dei Comites, con contestuale soppressione del Consiglio generale degli italiani all’estero.
Il Cgie è infatti un organo a mio parere anacronistico, e i cui membri, ricordiamolo, non sono nemmeno direttamente eletti dagli italiani all’estero. Viceversa, una vera rappresentanza dei nostri connazionali è già prevista:
- a livello territoriale, con i Comites, eletti in diverse circoscrizioni consolari;
- a livello nazionale, con i parlamentari di Camera e Senato eletti nella circoscrizione Estero.
Per queste ragioni, la mia proposta è quindi quella di sostituire il Cgie con un organismo più leggero, e adatto alle necessità contemporanee: un Congresso dei Presidenti Comites, appunto. Ossia, nient’altro che una riunione annuale, plenaria e territoriale, da svolgersi a Roma, che permetta ai coordinatori Comites di ogni paese di relazionare la Farnesina sui bisogni, le necessità e i problemi delle proprie comunità.
Uno strumento quindi che, a mio parere, valorizzerebbe maggiormente il ruolo degli stessi Comitati, anche grazie le risorse rese disponibili dall’abolizione del Cgie, che incrementerebbero i fondi a loro destinati.
Potete trovare il testo della mia pdl qui.