Stop alla macellazione rituale senza stordimento: sentenza storica della Corte UE.
La macellazione rituale, se effettuata senza il previo stordimento dell’animale, si può vietare. Questo quanto sancito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, attraverso una sentenza di importanza capitale. È quindi ora possibile, per uno Stato membro dell’Unione, imporre sempre lo stordimento obbligatorio degli animali, anche nei casi della macellazione kosher e halal.
Ma come si è arrivati a questa sentenza?
Un Regolamento europeo del 2009 (il 1099) prevedeva che gli animali fossero abbattuti «esclusivamente previo stordimento»; ciononostante, era prevista un’esplicita deroga per «particolari metodi di macellazione prescritti da riti religiosi».
Otto anni dopo, nel 2017, la regione belga della Fiandre decide (come già avevano fatto in precedenza Finlandia, Danimarca, Svizzera, e alcuni länder austriaci) di mettere al bando qualunque tipo di macellazione che non preveda un precedente stordimento dell’animale.
A seguito di ciò, il Grondwettelijk Hof (Corte costituzionale, Belgio) decide di adire la Corte europea per chiedere se «il diritto dell’Unione osti alla normativa di uno Stato membro che impone, nell’ambito della macellazione rituale, un processo di stordimento reversibile e inidoneo a comportare la morte dell’animale».
La Corte UE risponde che «al fine di promuovere il benessere degli animali nell’ambito della macellazione rituale, gli Stati membri possono imporre un preliminare processo di stordimento reversibile».
La sensibilità della cittadinanza italiana su questo tema, e sulla questione animale in generale, è aumentata molto, in questi anni. È giunto il momento che anche il nostro Paese cominci a legiferare sull’argomento; da oggi, davvero, non ci sono più scuse.
A questo link, per chi volesse approfondire, il comunicato stampa della Corte Ue https://bit.ly/3nKavY7