Contro il Milleproroghe. La mia dichiarazione in aula

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Pubblicato il 22/02/2022
«Cosa ci fanno i parlamentari in Parlamento dal momento che, chiedendo la fiducia su un provvedimento importante come il Milleproroghe, ancora una volta si è ridotto e svilito il ruolo di deputati? O forse si pensa che siano lì solo per dire sì o no, senza poter confutare, senza poter dare dialetticamente un contributo, senza poter svolgere quel ruolo per il quale sono stati eletti?

Noi protestiamo per la mancata condivisione delle prospettive che dovremmo offrire al Paese. Perché non riusciamo a fare il nostro lavoro.

Venendo ai temi, troviamo assurda e vergognosa la proroga dell’entrata in vigore del divieto di sperimentazione sugli animali per droghe, alcool e fumo: è una vera presa in giro delle Istituzioni verso se stesse. Contemporaneamente, non si è stanziato un euro per la ricerca senza uso di animali.

Un altro tema su cui si torna indietro è quello dell’utilizzo dell’olio di palma nel diesel: viene meno la promessa dello stop nel 2023. Ogni due secondi, nel mondo, una foresta grande quanto un campo di calcio, viene rasa al suolo.

Riempirsi la bocca di “transizione ecologica” e altre locuzioni pop per poi importare deforestazione si chiama greenwashing.

Tra le poche cose positive di questo provvedimento, c’è anche qualcosa che non c’è: fortunatamente non è stato approvato l’articolo che sottraeva risorse alle bonifiche dell’area dell’ex-Ilva. Fa rabbrividire sapere che il Parlamento si è trovato a un passo dall’accettare una tale nefandezza».

Qui, il video della mia dichiarazione di voto nell’ambito della votazione sul Milleproroghe.

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