Cingolani ha chiesto all’Unione europea di estendere il periodo di caccia agli uccelli selvatici. Sembra incredibile, ma è così: questo è il nostro Ministro della transizione ecologica. Non si capisce davvero a cosa sia servito cambiare nome e competenza al ministero dell’ambiente, se poi questi sono i risultati: a cadenza regolare Cingolani riesce a regalarci nuovi motivi per chiederne le dimissioni.
Nello specifico, stavolta il Ministro ha chiesto al Commissario europeo per l’ambiente di stravolgere la procedura scientifica attraverso la quale vengono individuati i cosiddetti key concepts, ossia le date di inizio migrazione e inizio del periodo di riproduzione degli uccelli selvatici. Il fine, come detto, è quello di estendere il periodo della caccia agli stessi, dato che durante queste fasi l’attività venatoria è vietata.
Attraverso un’interrogazione abbiamo quindi chiesto conto al Ministro di questa sua iniziativa, domandandogli su quali basi scientifiche si fonderebbe. Di seguito il testo.
Interrogazione a risposta scritta
SIRAGUSA, DORI, ROMANIELLO, ROMANO PAOLO NICOLÒ, MENGA. Al Presidente del Consiglio dei ministri, al ministro delle politiche agricole e forestali, al ministro della transizione ecologica — Per sapere – premesso che:
la Commissione Europea nel dicembre del 2021 ha pubblicato l’aggiornamento dei key concepts della Direttiva Uccelli, ovvero il documento che fissa il periodo di inizio migrazioni e di riproduzione delle specie di uccelli selvatici che vivono in Europa, ai fini della determinazione dei calendari venatori dei singoli stati membri;
l’aggiornamento dei key concepts, è frutto del percorso di confronto iniziato nel 2018 al quale hanno partecipato le istituzioni europee, l’ISPRA e lo stesso Ministero della Transizione ecologica;
il nuovo Documento europeo conferma le date di migrazione italiane, a lungo contestate dal mondo venatorio, e anzi in vari casi le rafforza sotto il profilo della protezione degli uccelli, come ad esempio per il tordo bottaccio e l’alzavola, il cui inizio della migrazione è anticipato di 10 giorni. Il risultato complessivo del lavoro della Commissione europea prevede che, a partire dalla prossima stagione venatoria, la caccia dovrà essere chiusa entro il 31 dicembre per tutte le specie di tordi ed entro il 10 gennaio per tutte le specie di uccelli acquatici, anche considerando il rischio di confusione tra specie non cacciabili e specie cacciabili;
da recenti notizie apparse sulla stampa si apprende che il Ministro Cingolani avrebbe scritto una lettera al Commissario europeo dell’Ambiente Virginijus Sinkevičius, chiedendo di rivalutare i dati su cui si basano i key concepts per la migratoria, al fine di modificare i periodi per l’esercizio dell’attività venatoria, stante il rigoroso divieto di caccia agli uccelli che dovessero trovarsi in fase di migrazione prenuziale;
con legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, denominata “Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente”, il Parlamento ha riconosciuto il valore fondamentale del bene ambiente, esplicitandone il carattere di bene costituzionalmente protetto, in ragione del quale la Repubblica tutela accanto al paesaggio e al patrimonio storico e artistico della nazione, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La nuova disposizione costituzionale prosegue con la previsione secondo cui «la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali»;
se i Ministri interrogati risultano a conoscenza dei fatti e delle circostante esposte in premessa, su quali basi scientifiche si fonderebbe la richiesta avanzata da parte del Ministro Cingolani al Commissario europeo dell’Ambiente Virginijus Sinkevičius, di rivalutare i dati su cui si basano i key concepts per la migratoria e quali iniziative si intendano assumere per tutelare appieno la fauna selvatica nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale, nel rispetto della recente modifica costituzionale.