La sospensione degli sfratti è la solita norma scritta con i piedi, da chi, quei piedi, li ha ormai lontani dal mondo reale. State scrivendo in tanti, tanti cittadini, tante famiglie, messe in difficoltà da questa ennesima proroga sino al 30 giugno 2021.
È assolutamente necessario rivedere questa norma: non si può scaricare la tutela sociale sulle spalle delle famiglie.
Ecco alcune delle mail pervenutemi, che condivido in forma anonima:
“Mia madre donna di quasi 73 anni malata di Parkinson ha un appartamento, con il quale sosteneva alcune delle tante spese dovute alla sua grave patologia, da marzo 2019 l’inquilina non paga più le mensilità, dopo un anno e mezzo siamo riusciti ad avere una sentenza di sfratto per giorno 01/01/2021 e ora ci ritroviamo con un prolungamento fino a giugno…cose da pazzi”.
“Con il mio umile lavoro, ho pagato gli oneri condominiali per quella abitazione da maggio 2018 e per tutto il 2019 e 2020, continuerò a farlo anche per i mesi a venire. Sto pagando ogni mese la rata del muto pari a 434 € e non ho la possibilità nemmeno di provare a ottenere definitivamente quanto mi spetta di diritto poiché con il blocco degli sfratti almeno fino a giugno 2021 non è possibile eseguire lo sfratto”.
“Forse a novembre potrò riprendere possesso del mio immobile sperando di ritrovarlo in buone condizioni. A quella data avrò perso oltre 10K€ di canoni di locazione, ne avrò pagati io 3,5K in spese condominiali e avrò anche pagato la tassazione, oltre ad IMU e balzelli vari”.
“Abbiamo acquistato in asta una prima casa. Data sfratto: 3 aprile 2020. Da mesi ci troviamo a dover pagare: un affitto, le rate del mutuo, due rate di IMU, perché non abbiamo trasferito la residenza. Ora, con questa ulteriore proroga, perderemo le agevolazioni sull’acquisto della prima casa: condizioni mutuo e IVA”.